Grazie alla stampante 3D è stato registrato un nuovo Guiness dei Primati, l’Università del Maine ha realizzato una barca lunga 7,6 metri e pesante oltre due tonnellate, con queste misure rappresenta l’oggetto più grande la mondo stampato 3D. La barca si chiama 3Dirigo, per la sua realizzazione hanno collaborato il Centro Strutture Avanzate e Compositi dell’università, nel video e nelle foto pubblicate dall’istituto universitario si vede come i suoi 7 metri di lunghezza riesce ad accogliere dalle 6 alle 10 persone, segno che la stampante 3D permette di costruire strutture solide e resistenti anche nel settore della navigazione dove si deve essere certi della qualità dei materiali e degli assemblaggi. L’Università del Maine sta collaborando con l’esercito americano, hanno stretto una partnership per lo studio dell’applicazione tecnica e ingegneristica della stampante 3D che velocizza molto la costruzione di imbarcazioni e forse anche di macchine e camion.
Navi con stampante 3D: realizzate con legno e nanofibre di cellulosa
L’univesità sta realizzando una barca ancora più grande che supererà i trenta metri di larghezza e l’altezza di tre metri, insomma si arriverà a realizzare una vera e propria nave. 3Dirigo è stata stampata in 72 ore, per ogni ora si realizzava 227 chilogrammi di barca usando plastica e legno. Docenti, ricercatori e studenti si sono impegnati insieme alla Oak Ridge National Laboratory per la realizzazione di stampe 3D con materiali nuovi e naturale come la cellulosa. Maine, ha spiegato il senatore Angus King durante la premiazione del progetto, è lo stato più boscoso americano, si punta pertanto ad investire sull’industria del prodotti forestali utili per lo studio di materiali termoplastici a base biologica. Tale progetto riceve e riceverà uno stanziamento di 20 milioni di dollari l’anno e una parte dei fondi servirà per avviare ricerche sulla produzione delle nanofibre in cellulosa da lavorare con la stampante 3D. Sul sito di UMaine è possibile leggere l’articolo completo sulla realizzazione della barca e il video della sua inaugurazione.
Stampante 3D e chirurgia oncologica, un guinness che salva la vita
Se l’università di Maine ha realizzato l’oggetto più grande stampato in 3D, un importante risultato è stato raggiunto dalla chirurgia per la realizzazione non solo degli oggetti più piccoli stampati 3D ma per l’uso di questi all’interno di interventi medici delicati come la riparazione di una frattura la ricostruzione dell’osso di mano, piede e ginocchio. E’ di aprile 2019 la notizia dell’uso della tecnologia 3D nella chirurgia oncologica. Nelle sale operatorie dell’Istituto Pascale (Napoli), la perfetta ricostruzione del rene di un paziente ha permesso ai medici di studiare attentamente il rene danneggiato dalla neosplasia attraverso un modello reale e ben costruito con tanto di vasi sanguigni e strutture morbide. Questa riproduzione reale che supera la semplice immagine piana consente di poter valutare attentamente un’operazione prima di netrare nella sala chirurgica. Da qui, la decisione del direttore generale del Pascale di instaurare una stampante 3D che permetterà di costruire modelli tridimensionali di organi vitali anche nella notte prima dell’operazione “per una chirugia di precisione dalla massima efficacia con il minimo impatto sui tessuti sani”.