Crollo prezzo bitcoin, la criptovaluta perde il 43% del valore iniziale
Crollo prezzo bitcoin, è la più importante criptovaluta al mondo ma il suo valore è sceso da 57.600 dollari registrati il 12 maggio a 32.600 dollari nella giornata del 23 maggio 2021. E così con un solo balzo la criptovaluta ha perso il 43 per cento del valore, toccando un minimo mai raggiunto. La perdita di valore era inattesa perchè da ottobre 2020 il bitcoin cresce insistentemente fino ad arrivare a toccare l’importante cifra di 64.400 dollari che corrispondono a 53.900 euro.
I motivi del crollo prezzo bitcoin sono in qualche modo legati ai social e a grandi nomi. Primo tra tutti è il tweet di Elon Musk, l’amministratore delegato della casa automobilistica Tesla e della società Space X aerospaziale oltre che tutte le notizie poco incoraggianti pubblicate dalla Cina. Elon Musk a marzo aveva introdotto la possibilità di pagare le auto elettriche con la criptovaluta. Qualche giorno fa attraverso il suo account ha voluto condividere la sospensione del metodo di pagamento fin quando la società non userà fonti di energia più sostenibili delle attuali. Al momento Musk non si vuole disfare dei 38.800 bitcoin che possiede e che equivalgono a 1,2 miliardi di euro. Quindi potrebbe essersi trattato soltanto di un avvertimento con lo scopo di avvinare l’azienda al rispetto della natura e dell’ambiente in cui viviamo.
La Cina manifesta la sua diffidenza nei confronti del bitcoin ma non lo vieta
Infine nelle score ore è arrivata notizia che 3 associazioni finanziarie della Cina hanno deciso di non avviare finanziamenti legati alle criptovalute. Il comunicato diffuso sulla piattaforma WeChat ha fatto sì che crescesse il panico e la diffidenza nei confronti del bitcoin che ha perso molti sostenitori. Le associazioni interessate sono la National Internet Finance Association of China, la China Banking Association e la Payment and Clearing Association of China. Da questo momento in poi la Cina non accetta le criptovalute come mezzo di pagamento, non prezza i propri prodotti in criptovaluta, non scambia la criptovaluta con la valuta legale ovvero il renminbi.
Ad ogni modo l’estrazione di bitcoin non è vietata in tutta la Cina, ma lo sono le transazioni in criptovaluta dal 2019. I cittadini sono liberi di possedere il bitcoin poichè il governo ha scelto di essere tollerante in questo e di lasciare il popolo abbastanza libero di decidere sugli affari economici personali. Il Governo pensa che la criptovaluta sia speculativa, molto simile ad un bluff e potrebbe essere una minaccia un pò per tutto il mondo.