Crisi in Italia ed in tutto il mondo, questa è la realtà che ci circonda oggi. Ci si chiede come si potrebbe provare ad uscire da questo periodo buio, dal quale sembra essere impossibile tirarsi fuori.
Da un mese a questa parte si è sentita pronunciare e letta un po’ dappertutto la parola ripartenza. E’ una vera e propria sfida, dopo l’epidemia, la pandemia ed il lockdown, ma un modo ci deve essere per forza. L’Italia era già parecchio fragile prima del coronavirus, la situazione di emergenza sanitaria, non ha fatto altro che aggravare tutto ciò che senza sforzi appariva già abbastanza preoccupante. Secondo alcuni studi, l’unica soluzione che potrebbe permetterci di uscire in breve tempo dalla crisi ha a che fare con la tecnologia e con l’ambiente, insieme.
Crisi economica ed ambientale, come due forze potrebbero farci tornare a vivere
Crisi sanitaria ed economica, uscirne è possibile. Quella sanitaria può essere sconfitta limitandoci e rispettando le regole. Mentre quella economica è composta da due armi che si presentano più come due forze. L’ambiente per esempio ci fa pensare a tutti i modi attraverso i quali si è riusciti a vivere facendo a meno di tutto ciò che abbiamo avuto a nostra disposizione durante i mesi precedenti al lockdown.
Per esempio si è riusciti a fare scuola a distanza dimostrando che non per forza bisogna spostarsi da casa per studiare o lavorare. Un futuro Green sia per le scuole sia per i lavoratori potrebbe aiutarci a risparmiare a livello economico, ma facendo anche del bene all’ambiente che ci circonda, quindi alla natura.
La tecnologia a scuola e a lavoro: pro e contro
Poi la tecnologia va a combaciare con l’ambiente, mettendoci a disposizione la navigazione ed il rapporto virtuale, faccia a faccia senza doversi spostare e dover sprecare soldi inutilmente.
Bisognerebbe quindi puntare su tutto ciò che ci ha permesso in questi giorni, anzi in questi mesi, di andare avanti semplicemente stando seduti sul divano di casa. Ovviamente il tutto senza esagerare. C’è chi è contro questa proposta perchè la scuola online sembra essere poco funzionale, così come il lavoro da casa che amplia i margini di errore.