Contact tracing è la nuova tecnologia che mira a isolare i potenziali contagiati per cercare di fermare il virus.
Ovviamente si tratta di una nuova tecnica che non dà chissà quali garanzie. Si tratta soltanto di un tentativo precoce che potrebbe diagnosticare in tempo i contagi.
Contact tracing ecco come funziona
Contact tracing, desta non poca curiosità, permetterà da adesso in poi il tracciamento dei contatti che ogni individuo ha avuto. In questo modo saremo tutti monitorati, spostamenti, incontri e quant’altro saranno tra le mani di tutti. Potrebbe sembrare una vera e propria invasione della privacy ma non lo è. Serve a interrompere la catena dei contagi da coronavirus e fare un disperato tentativo per porre uno stop ad una vera e propria strage.
Un’invenzione simile era ormai oltre che necessaria obbligatoria perché se si dovesse arrivare ad avere una intera popolazione infettata non avrebbe più senso andare a capire con chi i contagiati sono entrati a contatto.
Un appoggio sulla tecnologia che potrebbe dare grandi risultati
Oltretutto questo nuovo metodo può essere applicato a qualunque altro genere di infezione andando ad indagare per avviare una catena di controllo necessaria. Per fare ciò serve ben poca tecnologia e basta. Questa va a sostituire l’impegno della persona infetta che deve ricordare tutti i suoi spostamenti a memoria, per fare i nomi delle persone che ha incontrato anche per pochi minuti. In questo caso abbiamo un duplice esempio di contact tracing.
Il primo poggia totalmente sulla tecnologia ed è altamente fondato e credibile. Il secondo che fa affidamento soltanto sull’impegno delle persone e la loro memoria inaffidabile rischia di compromettere la salute comune. Basta prendere in considerazione la possibilità elevata che molti non ricordino dove sono stati e le persone che hanno incontrato. Soprattutto in questo periodo durante il quale è facile essere sovrappensiero.